Peter Ebner & Friends
Heinz Tesar, lavori recenti
1 Ottobre 2012
PPAG, sei progetti
1 Ottobre 2012F+T Company building in Hallwang
Near Salzburg, AustriaComercial buildings, particulary the smaller ones, often provide a welcome finger exercise for architects. Generally with a limited life span or subject to alterations within a short time of completion, they are almost predestinated for the application of experimental methods and a more relaxed approach to detailing. The small showroom building for an industrial window manufacturer in the Salzburg community of Hallwang also embodies the difference between architecture and spatial planning.
F+T Company building ad Hallwang
Presso Salisburgo, AustriaGli edifici commerciali, specialmente i più piccoli, costituiscono spesso un’ottima palestra progettuale per gli architetti. In genere hanno una durata limitata o, a volte, vengono modificati poco dopo la loro ultimazione, sono pertanto quasi “predestinati” all’applicazione di metodi sperimentali e di un approccio rilassato alla cura dei dettagli. Il piccolo edificio commerciale realizzato per un produttore di serramenti industriali ad Hallwang (Salisburgo) interpreta anche il tema dell’architettura e della pianificazione del territorio.
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Hotel Rathaus
Vienna, Austria, 2006 – 2007Situato in una dimora storica, l’hotel è situato in posizione centrale nella città, vicino al quartiere dei musei. Vino e Design costituiscono l’ispirazione progettuale per questo hotel. La vinofilia, la filosofia dei proprietari si riflette in tutto l’edificio - il tema del vino è onnipresente: vino e formaggio al buffet della colazione, cosmetici al vino in camera,... L’estensione logica di questo concetto pervade un pò tutto: ciascuna delle 33 camere, ad esempio, è dedicata ad un enologo austriaco, il contenuto del mini bar contiene i migliori vini prodotti dallo stesso enologo, patrocinatore della camera. L’interno è elegante, curato nei singoli dettagli - una sensazione di benessere pervade l‘atmosfera dell’hotel in cui soggiornano molti clienti abituali. L’hotel era precedentemente organizzato in 33 camere su quattro piani. Il progetto ha previsto l’addizione di 2 livelli con la realizzazione di ulteriori 6 camere e 1 suite. Le nuove camere sono state dedicate alla pittura paesaggistica francese del 19° secolo.
House B.
Jewels in the landscapeIn 1930 the Viennese architect Josef Frank wrote in his essay about living: “A well organised house needs to be laid out like a city with streets and walkways that inevitably lead to squares disconnected from traffic where one can rest”. Together with our client we developed the concept not only to design one house but rather to build separate houses for different programs like office, living for parents and living for kids. We wanted to make possible a building typology related to the existing farmhouses and search for a dialogue to these buildings in this 200 inhabitants neighbourhood of Hallwang. On three sides neighbouring to our site there are only meadows and willows. We designed the houses as three unpolished jewels that seem to have landed just by coincident in this beautiful landscape. Inside, the floors are placed on different levels which allow a response of the house to the existing landscape and on the other hand to create, different atmospheres of the interior spaces. The free flowing space gives a new interpretation of a “Gründerzeit” idea. It allows the client to experience the house in separate parts or as one single volume. For the buildingmaterial we choose a brick construction that has a tradition in this area. The shell structure will get a render in the colour of rusty steel in order to make clear the points of intersection between the untouched landscape and the building and to create the impression of seemingly accidental stranded “unpolished jewels”.
House B.
Gioielli del paesaggioNel 1930 l’architetto viennese Josef Frank scrisse nel suo saggio sulla vita: “Una casa ben organizzata ha bisogno di essere disposta come una città, con strade e marciapiedi che inevitabilmente portano a piazze libere dal traffico dove si può riposare”. Insieme ai nostri clienti abbiamo sviluppato l’idea di, non solo progettare una casa, ma di costruire case separate per diversi programmi, quali un ufficio, spazi per i genitori e per i bambini. Volevamo realizzare una tipologia edilizia che si confrontasse correttamente con le case coloniche esistenti e ricercasse un dialogo con essi in questo quartiere di 200 abitanti alla periferia di Hallwang. Su tre lati confinanti con il sito erano presenti unicamente prati e salici. Abbiamo progettato le case come tre gioielli non lucidati che sembrano essere sbarcati per caso in questo bellissimo paesaggio. All’interno, i pavimenti sono posti su livelli diversi in funzione del rapporto con il paesaggio esistente e dall’altro realizzano diverse atmosfere negli spazi interni. Lo spazio a flusso libero realizza una nuova interpretazione dell’idea di “Gründerzeit”. Consente di vivere la casa in parti separate o come un unico volume. Relativamente ai materiali abbiamo optato per una costruzione tradizionale in mattoni, tipica della zona. La struttura a guscio è di colore acciaio arrugginito, per sottolineare i punti di intersezione tra la natura incontaminata e l’edificio e per dare l’impressione di apparente accidentalità alla presenza dei “gioielli”.
House Otto
The beautiful site at the foot of fertile foothills, with a breathtaking view to the Alps, determined the design of this onefamily house. This landscape is projected into the house as an image; not as the modern concept of the horizontal, but rather the expressionistic character of the vertical, skywardoriented landscape. The one-level structure consists of two parallel parts with an additional short, connecting link. The private areas, such as the children’s and adult sleeping rooms, are situated in the northern tract, which has a skylight providing wonderful, nonblinding southern light. The second tract, a somewhat lower elevated stucture, exhibits an open, public character and consists of a large living area with a connected eat-in kitchen. The two tracts, together with the connecting link composed of support functions and a small office, enclose an intimate patio. The stuccoed facade, which in plan is lightly angled, is accented by the introduction of metal particles into the exterior paint. Depending on the quality of light, for example the approach of a storm, the facade reacts with changing color: from an orange-red, to a warm terracotta, to a metallic, shining bronze tone. With this, House Otto reflects not only the surrounding beauty of the landscape on its interior, yet also on its exterior.
House Otto
Il bel sito ai piedi di fertili colline, con una vista mozzafiato sulle Alpi, ha determinato il progetto di questa casa unifamiliare. Questo paesaggio è proiettato in casa come un’immagine, non come concetto di orizzontale, quanto piuttosto come carattere espressionista della verticale, orizzontale orientato verso il cielo. La fabbrica, su un unico livello, è costituita da due parti parallele collegate da un ulteriore corpo di minore entità. Le aree private, come le camere da letto dei bambini e degli adulti, sono ubicate nella parte settentrionale, dotata di un lucernario che fornisce una straordinaria e non accecante luce da sud. L’altra parte della villa, leggermente più bassa, si presenta con un carattere maggiormente aperto e pubblico ed è composta da un ampio soggiorno collegato ad una cucina abitabile. Le due parti componenti la villa, insieme al corpo di collegamento, contenente funzioni di supporto e un piccolo ufficio, racchiudono un patio intimo. La facciata in stucco, che in pianta è leggermente inclinata, è arricchita dall’introduzione di particelle metalliche nella vernice esterna. A seconda della qualità della luce, ad esempio, con l’avvicinarsi di una tempesta, la facciata reagisce cambiando colore: da un rosso-arancione, a un caldo di terracotta, a un metallico, brillante tono di bronzo. Grazie a ciò, House Otto riflette non solo la bellezza del paesaggio che la circonda al suo interno, ma anche esternamente.
Heldenberg
Peter Ebner e Franziska Ullmann, sono risultati i vincitori di un concorso di qualche tempo or sono per la realizzazione di un museo. Il nuovo edificio è realizzato nel sottosuolo, lasciando intatto il complesso storico. Solo la zona di ingresso, cui si accede attraverso una rampa, appare, con la sua piattaforma galleggiante, proveniente dal profondo. La struttura a sbalzo in cemento con la sua struttura in vetro-camera accoglie i visitatori e dà loro una chiara direzione. Il resto del sistema è celato. Poiché l‘edificio non dispone di una facciata nel vero senso della parola, il progetto si è orientato principalmente nella progettazione degli interni. Il progetto si esplicita nella sua vita interiore nelle “sensazioni” derivanti dall’interno verso l’esterno.
Ermetismo e trasparenza
Un edificio residenziale a Città del Messico di Peter Ebner e Javier SanchezLa casa nel Escadon Colonia è ai limiti del quartiere Condesa e si sviluppa su cinque piani residenziali composti ciascuno da due appartamenti. Ogni appartamento ha una superficie di circa 65 metri quadrati (700 piedi quadrati). L’area in cui sorge l’edificio è angusta e fiancheggiata sui lati da edifici adiacenti. La struttura della particella ha imposto, per gli appartamenti, un orientamento nord-sud favorendo l’illuminazione e la ventilazione. La stretta facciata su strada ha portato alla realizzazione di finestre rettangolari a bovindo. Al piano terra è stato collocato un garage, separato da una parete metallica grigliata dallo spazio stradale. Dal garage, gli alloggi si raggiungono direttamente con l’ascensore, questi sono disposti attorno ad un nucleo centrale ellittico. Nel cortile interno è collocata la scala anti incendio che funge anche da scala vera e propria. Il piccolo complesso residenziale è caratterizzato da trasparenza e insieme “sicurezza” rispetto ai pericoli di Città del Messico.
